La suggestiva chiesetta diroccata di Fornelli è ormai riparo per diversi animali selvatici.
Il vecchio lavatoio ci riporta alle attività quotidiane che venivano svolte nell’isola.
La piccola chiesa di Cala Reale, visibile dal mare quando si arriva al molo con il traghetto.
Un giardino didattico ci mostra le specie endemiche dell’isola dell’Asinara.
La spiaggia della Cala delle Barche Napoletane è famosa per la sua sabbia bianca fine e le sue acque turchesi.
La Cala le Soriane che incontriamo lungo il percorso potrebbe costituire l’occasione per una sosta.
La spiaggia della Cala delle barche napoletane è famosa per la sua sabbia bianca e le acque turchesi.
La torre difensiva, la più antica dell’isola, fu costruita nel 1609 su progetto di Andrea Perez, capitano ordinario delle Opere del Regno di Sardegna. Nel corso del XVIII secolo, la struttura fu sottoposta a una serie di restauri. La torre si sviluppa su una pianta circolare, con copertura piana e volta a cupola.
Vista aerea della Torre di Trabuccato e, più in basso, delle cantine. All’epoca della colonia penale quest’area era dedicata alla coltivazione della vite e alla produzione di vino.
Largo spazio alla natura nell’area dietro Campu Perdu, in direzione “Mare di fuori”. In pochi minuti ci immergiamo nella natura incontaminata dove è facile incontrare la fauna dell’Isola.
Una piccola Cappella ci ricorda il periodo in cui l’Asinara ospitò diverse decine di migliaia di soldati Austriaci, prigionieri della I Guerra Mondiale.
Piana più stretta dell’Isola Parco, larga in questo punto solamente 290 metri.
Bellissimo arcipelago a sud-est di Tumbarino.
L’Osservatorio Faunistico è nato presso l’ex Diramazione Carceraria di Tumbarino con il recupero di alcuni edifici del piccolo borgo. Nelle sale, in passato destinate a soggiorno carcerario, sono state realizzate aree espositive e multimediali: un’aula verde per attività didattiche, il centro faunistico e ornitologico, il laboratorio per le attività di inanellamento.
La spiaggia di finissima sabbia bianca è situata nell’estremità meridionale dell’isola davanti alla Rada di Fornelli. La spiaggia è accessibile ai visitatori e quindi alla balneazione.
La Cala Sant’Andrea è tra le più note dell’isola per la sua sabbia bianca e le acque turchesi. La spiaggia è sottoposta a tutela integrale. È quindi possibile vederla dal percorso ma non ci si può avvicinare oltre i limiti consentiti.
Punta Li Giorri è il capo di una piccola penisola granitica che nel “collo” di connessione con il resto dell’Isola regala due splendide cale.
Estrema punta sud dell’Isola. Il capo, il cui nome è intitolato al famoso corsaro, si presenta come una lingua rocciosa che si protende in direzione di Stintino.
La Fortezza Castellaccio, struttura medievale semidiroccata che domina la piana e tutto lo stretto di Fornelli. Le mura esterne, alte in media circa 11 metri, raggiungono in certi lati anche i 14 metri. Dall’ingresso si accede a un piazzale con alcuni edifici diroccati, tra cui uno rettangolare di grandi dimensioni, che forse un tempo serviva da alloggio per i torrieri.
Durante la salita verso la rocca che ospita la struttura del Castellaccio incontriamo una sorgiva. La cisterna che la sovrasta ha un semplice e ingegnosi sistema di “troppo pieno” che rifornisce un abbeveratoio per il bestiame.
Il carcere di Fornelli è stato la prima struttura carceraria costruita sull’isola. Questo carcere è stato utilizzato durante gli anni di piombo per la reclusione di membri delle Brigate Rosse. In quell’occasione furono attrezzate le celle di massima sicurezza.
Il Cuile Zonca è un edificio in passato usato per le attività agricole e la pastorizia. Da lì inizia il declivio verso Cala d’Oliva.
Vista panoramica dalla Punta Maestra Serre dove sono state installate delle antenne radio ormai in disuso.
Quella di Case Bianche è una delle più interne diramazioni carcerarie. Ci alloggiavano per lo più i detenuti definiti “sconsegnati”, che potevano cioè svolgere mansioni lavorative senza uno stretto controllo da parte delle guardie.
L’ex-stazione semaforica di Punta Scorno era attiva dal 1924 al 1975 come stazione pluviometrica e dal 1937 al 1975 come stazione termometrica. È costituita da tre corpi di fabbrica: il semaforo vero e proprio, un piccolo manufatto presumibilmente utilizzato in periodo bellico come deposito munizioni e un alloggio destinato al capoposto.
Cala d’Arena è la spiaggia più settentrionale dell’isola dell’Asinara e forse la più bella, divisa in due durante l’inverno da un piccolo ruscello.
Cala d’Arena è sottoposta al regime di tutela integrale. I motivi di questa protezione risiedono nella sua straordinaria bellezza naturalistica, espressa nei colori azzurrati del mare e negli aspri e suggestivi tratti rocciosi che si alternano alla sabbia bianca.
La torre venne eretta a partire dal 1610: di forma troncoconica, ha diametro alla base di circa 12 metri ed ingresso a circa 4,5 m dal suolo.
Anche detta Cala dei Ponzesi, è incorniciata da un promontorio granitico nell’estremità nord-orientale dell’Asinara. La spiaggia di sabbia candida e finissima è punteggiata da qualche scoglio e immersa nella lussureggiante macchia mediterranea, i cui colori e aromi caratterizzano tutta la costa del parco nazionale.
Situato a nord ovest del golfo dell’Asinara, fu costruito nel 1854 e attivato nel 1859 dal Regio ufficio del Genio Civile del regno di Sardegna. La torre circolare è alta circa 35 metri, costruita al centro di un fabbricato di servizio a tre piani. È stato presidiato fino alla completa automazione nel 1977.